18 agosto 2010
Siamo alle solite, quinto anno consecutivo che non mi godo una benemerita vacanza, 4 anni vissuti al buio, praticamente dormendo di giorno e vivendo con l'eclissarsi del sole, l'ultimo annetto mi ha fatto guadagnare qualche oretta di sole, indiretto, cioè lo vedo solo dalla finestra, vi lascio immaginare quindi il colorito "vivace" che ho, praticamente un'altro anno in queste condizioni e di sicuro non avro' bisogno di raggi x per scrutare i miei organi interni tralasciando il fatto che ormai anche il dna si è adattato a questa condizione e immagino già i miei probabili figli, sprovvisti di melanina e con qualche tipo di anemia, che vagano di notte a succhiare il sangue ai vostri figli, belle e "rosee" aspettative insomma. Vabbè.
Sti mesi sono stato anche male, vertigini continue, nausee, tremolii, mal di testa, pressione altissimissima, tachicardie, vista tremolante e tante altre chicche. Chiarito il fatto di non essere rimasto incinto di me stesso a causa di qualche mutazione genetica del dna (come sopra), ho passato, dalla fine del numero scorso di Valter Buio, praticamente in posizione orizzontale, ingurgitando tutto ciò che potesse servire a diminuire tutti quei sgradevoli sintomi e facendo da tappetino a molle per quei dolcissimi e insensibili nipotini, nonostante ciò sono riuscito a spedire il primo blocco di 10 tavole, dopo quasi 3 settimane che avevo in mano la sceneggiatura, creando cosi' un immenso ritardo nella scaletta (rifacendo alcune vignette che sotto l'effetto dell'occhio tremolante sembravano piccoli aborti), calcolando che avevo 3 mesi di tempo per realizzare il numero ora me ne rimangono 2 circa, meglio non pensarci che mi viene da star male dinuovo.
Di buono c'è che, nei momenti di salute mediocre, mi diverto un casino a usare il pennino, erano anni che volevo usarlo, da quando iniziai la scuola italiana di comix, nonostante cozzi molto col fatto che in casa Star urgono tempi veloci. Sti cazzi, come si suol dire, vedremo cosa ne esce.
Qualcuno mi ha fatto notare che per ogni numero che ho disegnato c'è uno stile differente, probabilmente è vero, anzi sicuramente, e tanto per non smentirmi per il numero che sto attualmente disegnando tenterò un nuovo stile (viva la coerenza), o meglio un vecchio stile, la linea chiara, alla maniera del mio primo amore, Dall'agnol, ovviamente non sono Dall'agnol quindi è tutto da vedere come sarà il risultato finale, per ora non mi soddisfa (e quando mai risulto soddisfatto di qualcosa io), ma ci sono ancora 84 tavole da fare, vediamo come si evolve il segno, come si dice: strumento diverso linea diversa. A dire il vero non sono sicuro che qualcuno abbia detto proprio cosi', ma m'è venuto di pensarlo. Per ora mi limito a "sperimentare" visto che sono ancora in periodo di gavetta ne approfitto per cercare la mia strada, speriamo che non mi porti all'ortofrutticolo, e dopo i pennarelli, pennelli sintetici, pennelli di martora, carte di vario tipo, ora cerchiamo la strada nella linea del pennino, e se va male rimane ancora la penna bic! o una zappa.
P.S.
Il titolo non c'azzecca niente con il post, è una canzone dei Napoli Centrale e se vi va potete sentirla qui

6 commenti:

  1. Gran brutta cosa la pressione alta! Addirittura per la priva volta al mare grazie a lei ci sono finito pure in pronto!!! Ah! La notte! Presto mi farò asportare le occhiaie :-D

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  2. eh eh eh vedi se serve un donatore sano, di occhiaie che ne ho ben donde... purtroppo dalla notte non si scappa, ha quel fascino di una bella donna che sai che ti porterà alla rovina e che non riuscirai mai a smettere di volerla, e poi diciamolo chiaramente, nessuno ti rompe i coglioni, soprattutto per uno che è abituato ed ama spasmodicamente stare da solo.

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  3. Non sottovalutare le potenzialità della Bic!
    C'è più di qualche autore che la usa con ottimi risultati e non solo per fare rifiniture o piccoli dettagli.

    Che pennino usi? Io in passato ne ho provati tantissimi... Alla fine quelli che ho trovato migliori sono stati i Blanzy (simili ai Contè ma + sottili)i Brause e quelli giapponesi School pen e Maru pen (roba d'importazione, li ho comprati on line su Manga Eden). Non ho mai provato gli Hunt 102 (o 108, non ricordo la sigla) dicono che siano eccezionali e forse si possono trovare su e bay. Alla fine, con un buon pennino, puoi ottenere un tratto scorrevole con discrete variazioni di spessore se usi una china fluida (tipo la Pelikan). Se poi hai la pazienza di pulirli spesso e di intingerli nella china, se impari a padroneggiarli (non sono facilissimi da usare) forse scoprirai che sono migliori anche dei pennarelli + sottili tipo gli Staedler ed i Pigma 005.
    Buon lavoro! ;-)

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  4. Ciao stefano
    della bic so che anche roi l'ha utilizzata in alcuni casi, e io manco mi pongo il problema, purchè sia nero, mi va bene tutto.
    Ora ho preso un set di pennini della Leonardt, da quattro soldi ma va bene per iniziare. Ti consiglio pero' di buttare via la pelikan, come china, su manga eden trovi una china abbastanza buona, anche se ti consiglierei sempre la winsor & newton.

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  5. Come ti trovi co 'sti pennini? Secondo te si va più veloce che col pennello? Riesci a fare tutti i particolari che vuoi?

    Anch'io sono in perenne ricerca del "metodo" giusto per inchiostrare: mi sembra infatti che ogni strumento sia buono per fare una cosa e pessimo per farne un'altra... quindi tendo ad usare più strumenti ed invidio tantissimo chi riesce ad usarne (prevalentemente) uno solo per tutta la tavola. Ed è vero che ad ognuno corrisponde un segno diverso.

    Cmq una china davvero nerissima è la Pebeo, anche se è poco indicata per il pennino proprio perchè troppo "densa" e coprente.

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  6. fino ad ora mi trovo bene col pennino, ci sono difficoltà dovute all'inesperienza, ma dopo un po' prendi la mano e lo conosci meglio.
    No, il pennino non è più veloce del pennello ( per quanto mi riguarda), anzi, ci vuole tanta pazienza, ma dipende comunque da cosa cerchi dal pennino, perdi tempo soprattutto a lasciarlo asciugare per proseguire poi il lavoro. La cosa buona del pennino e del pennello è che "vivono di linea propria", nel senso che sia il pennino che il pennello, di qualsiasi dimensione, hanno una linea propria e chi è bravo riesce, con una sola stesura, a individuare la linea adatta in quel momento, a differenza dei pennarelli che devi "simulare" un tratto. Forse in questo senso il pennino e il pennello sono strumenti veloci, rispetto al pennarello, ma hanno bisogno di molta conoscenza.
    la cosa che ti consiglio è prendere uno strumento e usare solo quello per tutta la tavola, io tendo ad usare un solo tipo di pennarello o pennello o pennino, per tutta la tavola, eccezionalmente con i pennarelli alternavo un pennarello più sottile, ma questa cosa spinge a inoltrarti in particolari spesso inutili e che appesantiscono la tavola e la lettura della stessa, ma questo è un gusto personale. In effetti non puoi usare tutti gli strumenti per le stesse cose, hanno un "anima" diversa l'uno dall'altro, quindi esigenze diverse. Queste cose ovviamente valgono per me, poi ognuno si crea un esperienza e una ricerca propria, ed è probabile che qualcuno sia in grado di utilizzare magari tutti questi strumenti in un unica tavola.
    Buona "ricerca" ;)

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