17 novembre 2009
ULTIMO CAPITOLO della serie creata da Aromatico e Celoni. Milano, fine del sedicesimo secolo. Una colonna di granito rosa viene innalzata mentre la folla esulta di gioia: congiunzione sacra tra cielo e terra, è posta a protezione del quartiere per liberarlo finalmente dal male che vi si è insediato, come un santo sigillo che lo possa proteggere nei secoli dei secoli. Milano, 2009. Un furioso temporale sta squassando la città da giorni. NEMROD, il supercomputer dell'ORET, registra segnali impazziti provenienti da una zona vicino al Duomo. Quali sono i SEMI DEL MALE che stanno per germogliare, dopo aver atteso per secoli nell'ombra del quartiere? Starà a Hiram e Paolo indagare, scoprendo l'antico segreto che si cela sotto la loro stessa città! Domani 18 novembre esce l'ultimo (in tutti i sensi) numero di Nemrod. Scritto da Coppe e Savino (ve l'ho mai detto?), disegnato da me, copertina del grande Celoni, voi ci mettete i soldi, 2 euri e 70 cent non è poi tanto su. Visto, poi, che sul sito della Star ancora non si sono decisi a mettere l'anteprima, decido di mettere ancora un paio di vignette, sperando di non incorrere nell'ira funesta di qualcuno, nel caso qualcuno si incazzi sono pronto a redimermi e fare penitenza(d'altronde dovevo pur aggiornare il blog). Ci si rivede in edicola con qualche nuovo lavoro, speriamo bene....
17 ottobre 2009
Ciao ciao pc. Ok... niente pc per un po', devo dire pero' menomale che è successo ora e non durante il periodo di consegna. Ok.... sto cercando di essere ottimista, non voglio pensare ai dati che c'erano dentro, programmi, film... ecc...ecc... ok no, sono pessimista MAPORCAPUTTANABASTARDAIGNOBILETROIADELCAZZO!!!!!!
11 ottobre 2009
"I semi del male" è ufficialmente finito, cioè la parte che mi riguarda almeno è finita, ora tutto il lavoro che resta è nelle mani della bravissima Adriana Coppe che è anche sceneggiatrice della storia, scritta a quattro mani assieme a Francesco Savino. A dire il vero ho finito due giorni fa, ma ieri mi sono riposato mentre oggi, invece, preso da una sensazione del tipo "socialmente utile", mi sono messo a ripulire il mio ministudiocasalingo, è incredibile la quantità di monnezza che conteneva questa stanza, posso vantarmi di non averla pulita dall'87 credo... no scherzo, un 10 mesi solo, quindi se ho perso tutta la giornata a fare il casalingo in una stanzetta minuscola ce ne doveva essere di roba, eh si, c'era e come. La lista finale è di 6 sacchi di monnezza varia e 3 sacchi di carta, ben pressata, diciamo mi sono liberato di parecchie cose inutili, vi lascio immaginare che, per quanto riguarda la carta, sono praticamente due albi di bozze, contando che per il problema che ho descritto qui, per ogni tavola ci sono almeno 2 matite, una al diritto e l'altra al rovescio, piu' altri disegnini e bozze scartate, ero praticamente sommerso dai fogli, mozziconi di matite, ciccioli di gomma, posacenere colmi, cenere, piccolissime palline di gomme per cancellare, mozziconi di sigarette sfuggite al controllo del posacenere, fogli a destra e a sinistra, cavi del pc che passano sopra, sotto, destra e sinistra, bicchieri mezzi vuoti (eh son pessimista) d'acqua che puntualmente rischiavo di far cadere e morire folgorato o dal crepacuore nel caso finisse su una tavola, piattini di plastica, pennelli, boccettine di colori di almeno 10anni, chine nere, chine bianche, penne, penne bianche, pennarelli di tutti i tipi, squadrette, curvilinee (inutili perchè tanto non imparero' mai a usarli), bollette luce, telefono, acqua, lettere della banca, tutto in uno spazio di un A3, per la serie mi piace tenere le cose "sotto mano". Ora pero' è tutto in ordine, mi saro' pure fatto il culo, pero' devo dire che e soddisfacente, devo farlo spesso... diciamo ogni 9 mesi va', che poi devo dire che il mio minuscoloministudiocasalingo ora non sembra per niente piccolo... ci sarà un 4 ??
5 ottobre 2009
Piccola anteprima
Purtroppo devo rompervi ancora con la solita solfa del disegnatore in stato di depressione, ma no... niente timori, non chiudete la pagina, è che sono in fase finale e le forze, fisiche e psicologiche, vengono a mancare. A causa mia, e di altri imprevisti ( vedi post precedente), ho creato un bel po' di ritardo, sto cercando di recuperare. In più l'albo che sto disegnando dovrà essere presentato a lucca, io non ci saro' perchè mi piace evitare i linciaggi, e questa cosa mi crea più ansia, devo consegnare il più presto possibile, tuttavia tra tre giorni dovrei finire, lo spero per me e per Celoni, forse più per lui che è già in apprensione spasmodica, un ritardo in più e posso "vantarmi" di aver ucciso Fabio Celoni, ma fortunatamente ho ancora una coscienza che mi impedisce di commettere tale omicidio, quindi ce la mettero' tutta per finire in tempo, sia per lui che per chi ha scritto la storia, che è top secret.
Tra le tante cose che mi porto dietro la chiusura di questo numero, private e non, ce ne sono altrettante belle e sfiziose, che mi invogliano a voler finire questo lavoro, che, per quanto vicinissimo alla consegna, sembra interminabile. Lo stimolo proviene da nuove miniserie in casa Star Comics, notizia non nuova visto che già ne hanno parlato in molti, ho saputo cosa mi aspetterebbe e la cosa non mi deprime affatto, anzi, mi da voglia di iniziare questa nuova avventura, addirittura con una nuova mentalità ( con meraviglia di chi conosce il mio approccio al lavoro), nuovo sceneggiatore, nuovo personaggio, nuove storie, la casa editrice è sempre la stessa, ma non è questo il momento per parlarne, e, soprattutto, non è il mio compito divulgare novità.
Nel frattempo resto nel mio stato di depressione, lavoro e ascolto Tenco, Piero Ciampi, De Andrè... tre giorni dovrebbero passare in fretta. Speriamo.
21 settembre 2009
Orribile, che giornata di merda ieri. Ero li che disegnavo ( sto imparando a dire "disegnare" invece che "lavorare") quando senza nessun preavviso un dolore mi prende la schiena, niente di che, semplicemente ogni azione del mio corpo, volontaria e non, mi induceva un dolore che, sinceramente, spero di non provare mai più. Ho detto ogni azione del corpo, volontaria e non mi induceva questo dolore, tranne che i battiti cardiaci, ogni cosa, come respirare o tentare di mettermi in una posizione che mi garantisse minor dolore, o muovere semplicemente un dito, mi dava l'impressione che la schiena si spezzasse in due. Con dei rantoli simili a vocali e consonanti sono riuscito ad esprimere un concetto, precisamente:
- oOoshPeDaLeEe, ProOonToShoOccorShooO -
dopo aver convinto i miei che non si trattasse di un ictus o di demenza ma di un banale mal di schiena che mi impediva di fare qualsiasi cosa, anche parlare.
Arrivati io, mio fratello e mio cugino al pronto soccorso, alla domanda di un tizio, probabilmente con mezza paresi facciale
- chi deve fare la visita? -
io, mezzo piegato, o meglio dire con delle pose poco naturali accasciato sul bancone, non ho saputo rispondere, ero troppo intento a respirare, cosi' risponde mio cugino alla domanda da 100 milioni di dollari. Il tizio mezzo tumefatto da chissà cosa mi invita ad entrare sul retro dove c'era una piccola stanzetta di primo soccorso, e con quel sadismo che solo i medici o infermieri hanno, tipo prenderti la testa e quasi strappandotela dal collo ti chiedono:
- fa male se faccio così? -
- 'orcocazz... si SI!!- urli
- si sieda in sala -
Mi siedo, osservo ancora incuriosito il dottore o infermiere che sia seduto dietro il bancone intento a scrivere qualcosa, osservo sto tizio basso, robusto, anzi no rotondo, si si rotondo, senza spigoli apparenti, era tutto smussato, che con mezza faccia concentrata e l'altra amorfa osserva una zanzara volteggiargli attorno e con tentativi abbastanza goffi e decisamente fuori tempo, cercava di schiacciarla tra le mani, applaudendo l'aria, avrei applaudito anche io a quel meraviglioso spettacolo che stavo osservando, ma mi limitai a sorridere, per quanto potessi, e osservavo il tizio che si alzava di scatto, di scatto... diciamo che faceva dei tentativi più che altro, e roteava dietro la zanzara che, secondo me, manco lo riteneva una vera minaccia. Il passatempo finisce al momento del mio turno, striscio verso la dottoressa che doveva visitarmi, mi fa stendere e mi alza le gambe, il dolore nel frattempo era diminuito, nota che non mi duole la schiena alzandomi le gambe, un po' dispiaciuta ( per via del fatto che non ha colmato il suo sadismo su di me immagino) mi chiede di sedermi, nel frattempo una caciara si erge dal corridoio, un bambino piange e emette urla disumane, la dottoressa nel frattempo mi confida la sua ansia
- oddio no! un'altro bambino, speriamo che non lo portano da me, oddio ti prego, prega anche tu che non lo portino quà - mi supplica
accenno un sorriso, volevo avvertirla che le mie preghiere passano spesso inosservate al grande capo, infatti, lo portano da lei. Entra sto bambino di circa dieci anni, con una mano avvolta in un fazzoletto sanguinante e dai parenti, la madre bianca si trascina premurosa con il suo bambino all'interno della stanza la dottoressa sta per levare il fazzoletto insanguinato e un'avvertenza giunge da un parente o chicchessia
- stia attento che pende! -
- pende?! -
mi chiedo e osservo mentre la dottoressa sbenda la mano del bambino che urlava dal dolore e dal terrore, in questi casi mi accorgo della mia indifferenza in certi casi, ma forse non è indifferenza, era più una macabra curiosità, mi accorgo di questa cosa ma non dell'infermiera che per circa una decina di volte mi chiedeva di uscire dalla stanza, così, io e il mio dolore usciamo. All'interno sento provenire le urla del bambino, mi siedo nel corridoio e aspetto dolorante, difronte a me, come ulteriore passatempo, osservo dietro una tendina i piedi di un uomo, un anziato mezzo rincoglionito e sua mogli che parla con i medici, racconta un po' la storia che è accaduta al marito, io siccome non mi faccio mai i cazzi miei ascolto tutto. La signora anziana con un impeccabile italiano racconta che il marito era in metro con il nipote, e siccome l'uomo, il marito, aveva subito un ictus era diventato mezzo scemo, cosi' litiga col controllore, poi cade atterra e lo accompagnano al pronto soccorso, parla con i medici come fossero gente di famiglia, e ricordandosi chi, quel medico, avesse curato dei sui parenti, o il marito, diceva continuamente
- io non firmo, non firmo, l'altra volta mi avete fatto firmare, questa volta non firmo, non me lo porto a casa, non firmo, non firmo! -
continuamente, anche quando le si ponevano altre domande. Nel frattempo fanno uscire la mamma del bambino dalla stanza, bianca cadaverica, in un vistoso stato di shock, si siede accanto a me, e accanto alla signora si siede la vecchia che chiede cosa sia successo al piccolo, in pratica era su una barca e ha infilato la mano tra una barca e l'altra, beh sappiamo che i bambini infilano le mani dappertutto, hanno questo strano hobby di amputarsi le dita in qualsiasi modo, e in questo caso l'hobby di questo ragazzino era andato a mio discapito, siccome le mie preghiere, come ho già detto, non vengono mai ascoltate, ho evitato di pregare che finisse subito. Dopo essere stato ricucito, il bambino e sua madre spariscono, resto solo con la vecchia, bassa e bionda, si gira verso di me e dice
- sai cosa c'era prima quì? -
il pronto soccorso era visibilmente nuovo, mi ricordo il vecchio che era una stanzetta schifosa piena di gente schifosa, questo decisamente era molto più bello
- no, cosa c'era? -
domando, non che mi importasse
- La sala mortuaria, mia sorella la portarono qui' e io venni a vederla, ci stavano altri morti, mia sorella stava lì, nell'angolo lì -
indicando la stanza proprio dove doveva visitarmi la dottoressa
- Limortaccitua -
penso, la vecchia si alza e se ne va.
Arriva il mio turno dinuovo, una bella visitina alle spalle, aspiro e inspiro, un iniezione e una bella radiografia al torace, diagnosi: un infiammazione muscolare; riposo, antinfiammatori e muscoril a volontà. Riposo, bella questa, sto per finire il mio numero di Nemrod, chi glielo dice mo al capo? vabbè... ieri son stato male, oggi mi riprendo un poco, domani si inizia al galoppo con o senza dolore, anzi forse inizio proprio da stanotte.
25 agosto 2009
ahhh... si torna nella propria "bottega". Gran bei giorni ci sono stati, il caldo tappava ogni foro possibile sull'epidermide, un improvvisato tavolo luminoso emanava il calore di due soli, ma io imperterrito e sotto le minacce di lei ho continuato a scarabocchiare, tra il gatto che si impossessava della mia sedia e i fogli appiccicati come post-it alle braccia sono riuscito a concludere qualcosina. Un enorme ringraziamento a sta matta quà e il suo "consorte"(muhahahah) che ha messo a disposizione la casa, un materasso matrimoniale gonfiabile, un posacenere in vetro che come si poteva sospettare ho distrutto, il tavolo di vetro e la lampada da utilizzare come fonte luminosa dell'improbabile tavolo luminoso fai da te, e, cosa non di poco, il frigorifero a disposizione per il mio, e non solo, pancino. Un grazie anche per averci allietati [con ovvio sarcasmo] e intrattenuti ( forse meglio dire trattenuti) con splendidi film, tipo: il tempo delle mele 1 e 2 (inutile la fuga). Un ringraziamento a "chef findus", al quale vanno i miei complimenti, che ci ha sfamati in queste due settimane. Infine un ringraziamento ad Anzio, che dalla terrazza ci regalava splendidi tramonti e la sera ci offriva un fantastico panorama, fatto di aria di mare e luci notturne che fiammeggiavano e fuochi d'artificio. Bella roba insomma.
8 agosto 2009
L'aria di Napoli mi opprime un pò, anche se forse non è l'aria di Napoli che mi opprime, è più l'aria del mio quartiere, forse manco il quartiere è, diciamo anche l'aria di casa mia, visto che in giro per il quartiere o per Napoli ci sono poco o quasi mai, diciamo che vado a Roma, già la cosa mi piace, eh si, ma non è una vacanza, per niente, continuerò a lavorare a ciò che sto lavorando, lo faccio solo in un'altra città, che tralaltro mi garba na cifra, l'unico cambiamento, oltre ovviamente la città, sta nel fatto che probabilmente il mio solito giro tra i blog si ferma per un pò, non è grave, per niente, sicuramente passerò le giornate del dopolavoro in modo diverso, passerò le giornate e le serate con lei ... e non è poco...
2 agosto 2009
nel sito http://www.cravenroad7.it c'è una vera chicca, tempo fa la lessi e un lieve brivido lungo la schiena seguito subito da una insensata ilarità prese possesso di me, inizialmente diedi la colpa al vino, ma oggi, rileggendo, mi accorgo che non era colpa del vino.
Tanti di voi l'avranno letta, spero che non avete seguito questo consiglio.
leggiamo il "consiglio":
"Come riconoscere Dylan Dog originale" Quando andiamo a caccia di vecchi numeri, abbiamo tutti paura che ci rifilino una fregatura, e a ragione direi. Dopo il boom di Dylan Dog, nacque una collana parallela di falsi. Si pensa che siano stati falsificati i primi trenta numeri di Dyd, stampando per ogni numero circa 10000 copie, per un totale di 30.000 falsi. Ma come si fa a riconoscere l'originale? Innanzitutto cambia la grammatura della carta, le copertine degli originali pesano 200 grammi al metro quadro, quelle dei falsi 250 grammi al metro quadro. Anche se le copertine non sono di un metro quadro. Anche le pagine interne sono più spesse, 90\95 grammi al mq contro gli 80\85 grammi degli originali. Se avete degli originali vi consiglio di strappare le pagine, formare un metro quadro e pesarle. Inoltre la copertina ingiallisce presto. La carta infine è di qualità diversa, perché non proviene dalla stessa tipografia che rifornisce la Bonelli, probabilmente c'è stato un problema di stoccaggio quindi solo la Bonelli poteva disporre di quel tipo di carta. Confrontando il numero incriminato con uno originale, noterete immediatamente la differenza di qualità della carta. La stampa delle tavole inoltre risulta meno nitida dell'originale, soprattutto i fondini neri sono poco marcati. Probabilmente i fotoliti sono stati fatti sugli albi stessi e ovviamente quando si va poi in fase di stampa non hanno la stessa nitidezza.
Quindi il dubbio mi assale, un tarlo mi scava il cervello, tanti anni passati a dondolarmi sulla sedia a godermi la vista di una pila di albi originali, con la soddisfazione di un vecchio cacciatore che guarda la collezione di teste e pelli di animali appese alla parete, potrebbe essere solo una sporca menzogna, mi sono sentito un pò come quel tizio in Ghost in the shell che credeva di avere una figlia e una moglie ma poi scopre che è tutta una finzione, allora che faccio??
Posso vivere con questa angoscia? Ovvio che no!!! meglio seguire il consiglio.
Prendo il numero uno di Dylan Dog, con avidità strappo una sequenza di pagine, creo il mio Mq di pagine sul pavimento, troppe pagine, tagliuzzo e smusso alcune paginette, ecco ora è 1 Mq, corro al bilancino con l'ansia di chi sta per scoprire di essere stato inculato in un tempo passato e di non averlo mai capito. Peso il tutto.
Oh che culo! pesa 84 grammi. Mi siedo a terra e fumo soddisfatto.
Grazie http://www.cravenroad7.it.
20 luglio 2009
Si. E' oggi, forse non solo oggi, il famoso momento "no", quel momento che arriva e odi tutto, odi il fumetto, ti stizzi nel sentir filosofeggiare su numeri dell'uomoragno o batman o superman, quei cazzoni in calzamaglia, vedere quà e la atteggiamenti da star del comics, o peggio, da artisti. Il maledetto momento "NO", che blocca e rallenta la produzione, mentre cerchi di scavalcare questo tumore dello stato d'animo, senza riuscirci, e ti metti li, cercando non di essere il migliore artista ma semplicemente un buon "artigiano", sulle paginette bianche, e odi, tutto e tutti, forse di più odi te stesso, poi ti fai i discorsi solitari, autocomprensivi, cerchi di farti piacere il fumetto chiamandolo Arte.
Arte, odi questa parola, soprattutto mentre, nei momenti "NO", guardi i fumetti, peggio, i tuoi lavori.
Per carità, non è la solita menata del disegnatore depresso, molto probabilmente è come "anisa da prestazione", quest'ansia cresce, spasmodicamente, quando capisci che non solo l'incapacità di illustrare scene di azione ti impedisce di rendere il meglio, ma soprattutto quando sai che le scene di azione ti stanno profondamente sul cazzo e sai che non puoi rendere il meglio proprio perchè non le sai illustrare, perchè non riesci a fartele piacere. Ora viene il peggio, cercare bonariamente di non far rimanere male alcune persone o di non fare una specie di figura di merda. Non dico che le cose su cui lavoro, e ho lavorato, fanno cacare, sono io che le odio, oppure,sono io che sono incapace di farle e quindi in automatico le odio(l'amletico dubbio), peggio ancora, sono io incapace di diventare un professionista. Professionista, che orribile cosa, non che sia orribile veramente, ma a me particolarmente spaventa, non tentate di chiedermi il perchè, ma è una cosa, assieme alle scene di azione, alla quale mi terrei lontano felicemente. Lo so che sto facendo un discorso del cazzo, ma capitemi, sto in fase "NO", quindi non ha senso ragionarci ulteriormente su. Tutto cio' non ha senso direte voi, e io dico " 'orcocàn è vero", tranne il titolo del post però, è vero che sto in un momento "NO"( ve l'ho mai detto?), che odio disegnare, sentir parlare di disegno e vedere disegni, ma durante una telefonata ho scarabocchiato sto vecchietto con una penna che odora di fragola, lo so, niente di poetico, anche perchè non saprei esserlo, poi pero' ho pensato, odio disegnare, ma se ho una penna e un foglio in mano, la prima cosa che faccio è disegnare, strano... mi viene in mente una frase di una canzone di De Andrè: "pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo cominciare una chitarra".
Ora io una chitarra nonccell'ho, ma la frase mi fa pensare in bene.
11 luglio 2009
Siccome tempo fa ero mosso da buoni propositi aprii addirittura 2 blog, questo e quello su splinder, poi son morti entrambi, ma preso dalla pietà ho deciso di salvarne almeno uno, cosi' ho fregato il vecchio template (fregato a sua volta da un sito) e messo qui', modificato un po' qua e la per renderlo un tantino diverso.Ma ora il cadavere putrescente del blog di splinder
sta iniziando a imputridire l'aria, cosi' lo cancello deltutto e sposto la roba vecchia su queste pagine (web). Non c'è molta roba, non cacavo questo blog figuratevi l'altro.
Iniziamo con un inutile cowboy:
due vecchissime tavole del fu' Lazarus Ledd, o meglio queste erano delle storie di Alphonse:
bei tempi...
queste due cazzatelle sono il risultato di un periodo "no", le lascio per ricordarmi dove non devo arrivare ;)
poi cos'altro c'è ancora....
...ah si, ecco
l'unica tavola di prova per Nemrod
ed è tutto... per qualcuno è roba già vista, per altri no.
Comunque è troppo complicato inserire immagini con Blogger, almeno su splinder potevi modificare la grandezza, qui' bisogna fare una faticaccia, modificare la grandezza nell' html, e poi quando aggiungi una nuova immagine te la ritrovi all'inizio del post sempre ( ARGH!), o forse sono io che sono una pippa?
E poi dico perchè???? MA PERCHE'...QUANDO PUBBLICO IL POST SI FORMATTA DA SOLO E MI INCOLONNA IL TESTO A CENTRO PAGINA???? GRRRRRRRRRRRRRRR!!!!!
Help me!
30 maggio 2009
Non so perchè, ma noto sempre piu' spesso che i miei disegni tendono a convergere verso l'angolo  destro alto del foglio, deve essere un disturbo visivo... anche se spero di no, ma probabilmente è questione semplicemente di "polso", questa cosa pero' mi costringe a fare una faticaccia bestiale, soprattutto con le tavole, infatti per una matita faccio numerosi passaggi, che per motivi di tempo riduco in tre tappe, la prima consiste nella bozza della tavola, con matite piu' o meno dettagliate, la seconda sta nel ribaltare la tavola e ricopiarla, visto che vedendola ribaltata si nota enormemente il difetto, aggiustare  le varie storture ( ma nel frattempo ne creo altre) e ribartarla nuovamente cosi' per riportarla in "bella", facendo cosi' non evito il difetto totalmente ma almeno è meno percepibile.
Boh non so' se è un problema solo mio, pero' è altamente cagacazzo.
Il nostro cap non ha subito il trattamento, matitato e chinato al volo, strafottendomi che ribaltandolo sembra una checca asimmetrica.
Questo è il primo capitan america che disegno in vita mia... beh state dicendo speriamo l'ultima... vabbè, il mio ego la pensa uguale.
26 maggio 2009
Volevo aspettare il prossimo 6 giugno per scrivere il nuovo post, giusto per festeggiare i 2 anni precisi di assenza dal blog, ma lo faccio ora.
Mentre lavoravo mi sono accorto della carenza di fogli A4 per le bozze delle vighnette, ricordavo di avere qualche foglio A3 da poter utilizzare e... to' che ti trovo, un magico ven
to formato A3, cosa
 buona per testare il mio nuovissimo scanner A3.
Qui' magicoventotuttoattaccato è incazzato, in primis perchè l'ho disegnato male, poi gli hanno fottuto il cavallo e terzo,
 non meno importante, è stata annunciata la chiusura della testata, vabbè concluderà con il numero 130 del mese di settembre del 2010, abbiamo tempo per piangere, la notizia qui, ma penso già lo sapevate... beh io no... e questo diventa il prete
sto per postare il disegno, che, rivedendolo, mi ha fatto ricordare del perchè ho provato alcune volte a disegnare su un formato cosi' grande e d
el perchè ho smesso subito.
Ci vediamo tra altri due anni?