13 marzo 2010
A breve uscirà il primo numero di Valter Buio, edizioni Star Comics, scritto da Alessandro Bilotta disegnato da mastro Gerasi. Segnalo (come se avessi un flusso di utenza di livello mondiale) alcune anteprime, da Comicus ( con alcune interviste fatte a Bilotta e Gerasi, qui e qui), che riguarda il primo numero, e da Ubc Fumetti, dove troverete, tra le altre, anche due tavole mie, che pubblico di seguito. Insomma, in realtà tutte ste news non sono il pretesto del post, che in realtà è ben altro, volevo scrivere dei cazzi miei, delle mie difficoltà, contraddicendo cio' che ho detto due post fa, ma forse non mi va, non mi va di entrare in dettagli superflui che forse sono solo frutto di qualche mia insicurezza, volevo trovare uno sfogo, insensato forse, ma che mi consentisse di gettar via questo tumore nero che mi smorza le viscere. La realtà che di tutti questi anni a fare fumetti non m'ha insegnato un bel niente, professionalmente parlando, non mi sento adatto al fumetto, volti storti, prospettive inesistenti, donne che sembrano trans, anatomie sconce, insomma, un bel casino per chi decide che disegnare è il suo scopo di vita, il bello, oltretutto, è che si conoscono i limiti ma non vi è nessuna mentalità adatta per contrastarli, o forse non si tratta di mentalità, forse sono semplicemente le capacità, e il bello in un uomo è quello di scoprire i propri limiti, capire se sono superabili o altrimenti arrendersi, questo forse è il momento della resa, cioè guardare in faccia queste difficoltà e dire " mi arrendo", ma comunque continuo. L'unica forza che ti costringe ad andare avanti è solo la tua parola, hai promesso di farcela e ce la farai, non con splendidi risultati, ma ce la farai, io so che per come sono fatto consegnero' nella data prestabilita il mio lavoro, so che faro' tutto con uno stato d'animo sconfitto, e probabilmente nella durata di questa cosa avro' anche dei sbalzi d'umore per aver fatto "qualcosina" nel modo giusto. Ma è dura. E' dura non solo per il lavoro che fai, non perchè vorresti essere più bravo, è dura perchè questo stato ti fa concentrare solo ed esclusivamente su questo problema, e ti fa tralasciare tutto quello che del resto hai bisogno, anche mangiare oppure dormire, bere (acqua, di altro non ti scordi), ma soprattuto le persone che ti sono care, che ami e che questo momento ti impedisce di ricordarglielo o forse "ricordartelo", amici stretti per fortuna (loro) non ne ho, ma comunque c'è gente a cui manco di attenzioni e questa cosa è ancor più grave di quanto io sia "scoglionato" sul mio lavoro. Io chiedo scusa a queste persone, non sono avvezzo a chiedere perdono, non per un fatto di orgoglio, ma per il semplice fatto che so che, in un certo qual modo, il mio egoismo è più forte di tanti altri sentimenti, e che quindi è una cosa perpetua in me, che ci sarà sempre e non si cancellerà mai dalla mia carne, quindi il chiedere perdono è superfluo, inutile, finto, tanto lo rifarò, e manco mi aspetto un perdono, sarebbe anche ben più duro. Ma forse, tutto questo negativismo è dovuto solo dal fatto che stasera il Napoli ha perso...
10 marzo 2010
...è un progetto della Scuola Italiana di Comix, in collaborazione con il Comicon e il Corriere Del Mezzogiorno. Io ci sono, assieme ad altri 50 autori partenopei. Tutti saremo impegnati con 2 tavole ciascuno a sviluppare una storia, unita da un unico corso narrativo, che racconterà le vicende di vari personaggi.
nel sito di Neronapoletano troverete le info di questo progetto, la lista completa degli autori e i vari character dei personaggi disegnati Bruno Brindisi.
Troverete già alcune tavole di Enzo Troiano e Luca maresca.
(La copertina è disegnata dal grandissimo Arturo Picca)
ciao alla prox ;)